Perché il Portogallo?
– Ricchezza di materie prime di base (settimo posto al mondo con una produzione annuale di cotone di circa 375 mila tonnellate e una produzione di fibre sintetiche e artificiali in quantità considerevoli).
– Vicinanza geografica ai mercati principali, in particolare a quelli europei.
– Breve periodo logistico grazie alla vicinanza geografica.
– Forza lavoro qualificata e ben istruita.
– Politiche commerciali liberali.
– Industria di finitura tessile ben sviluppata.
– Dare importanza alla qualità, all’ambiente e alla salute umana, sensibilità alle condizioni di lavoro dei lavoratori.
– Accordo di unione doganale con l’Unione Europea e accordi di libero scambio con molti altri paesi.
– Sono noti per la loro flessibilità e rapidità di risposta, per il loro know-how e per l’innovazione.
– Il Portogallo conta circa 5000 aziende che lavorano in tutti i sotto-settori dell’industria tessile, situate principalmente nel nord del paese (Porto, Braga, Guimarães e Famalicão).
La storia
Le arti tessili in Portogallo risalgono a tempi immemorabili. L’inizio dell’industrializzazione potrebbe risalire alla fine del XVIII secolo.
In tempi più recenti, con la crescita del settore cotoniero nei distretti di Braga e Porto si è sviluppato un notevole commercio con le colonie sia per l’acquisizione di materie prime che per la commercializzazione di prodotti finiti.
A causa dei cambiamenti politici e sociali avvenuti dopo il 25 aprile 1974 e l’indipendenza delle colonie, il Portogallo si è rivolto all’Europa ed è diventato membro dell’Unione Europea nel 1986.
Negli anni ’70 e ’80, l’industria tessile portoghese ha sviluppato la sua attività soprattutto grazie al costo della manodopera relativamente più basso, alla vicinanza geografica e all’affinità culturale.